- Claudia Pellegrino
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- 28/12/2023
Il Sacro Femminino. Espressione della Grande Madre Devi Shakti Kundalini
Il Sacro Femminino è il potere che ogni donna può potenzialmente manifestare. Espressione della Grande Madre, Devi Shakti Kundalini, rappresenta la “forza forte” della Creazione, la super Potenza innata, generatrice e distruttrice del Cosmo. Nel corso dei secoli, figure come Rut, la Regina di Saba, S. Maria Maddalena, S. Agata, S. Apollonia, S. Marta, S. Maria, S. Anna, S. Caterina, Giovanna D'Arco, sono state in grado di incarnare tale prestigio e di sviluppare attributi e qualità eterne che le hanno rese prima martiri e poi sante. Grandiose Iniziate della storia, queste donne meravigliose, sono state in grado di trasmutare se stesse e di divenire esseri illuminati ed unici in corpo, anima e Spirito. La storia, come la tradizione religiosa, hanno spesso occultato le loro imprese, destinando a queste icone, solo brevi frammenti di celebrità, perlopiù menzogneri e di certo inespressivi del reale compito al quale hanno ottemperato. Sacerdotesse del Tempio Sacro, hanno avuto l'onore e l'onere di personificare la Dea, la divinità eccelsa che “tutte le include” e di sviluppare i doni latenti e inespressi del DNA che ne traccia la narrazione sin dagli albori. Alcune fonti sacre come la Bibbia, i Vangeli apocrifi, il Pistis Sophia, mantengono ancora vivo il loro racconto, mettendo in risalto, seppur per metafora, le loro gesta rivoluzionarie, lasciando inciso il segno del reale sacrificio che le stesse hanno compiuto in nome e per conto della Monade divina. Salvatrici di ogni tempo, queste donne sono state capaci di sviluppare la potenza della Grande Madre Kundalini e di trasmutare se stesse il Lei, divenendo a loro volta delle Dee. Iside per gli Egizi, Ishtar per i Sumero-Babilonesi, Astarte per i Fenici, Cibele per i Romani, Venere per i Latini, Atena o Diana per i Greci, questa forza sacra e femminina, è un potenziale che si sviluppa grazie ad un percorso di trasformazione di se stessi che ha come basi la assoluta devozione per il Padre e la Madre celesti, il sacrificio per gli altri, l'eliminazione delle matrici dell'ego e l'elevazione dell'energia sessuale, ovvero le fondamenta della Via Alchemica, via dell'Immortalità, del Santo Graal, della pietra filosofale. Visita interiora terrae, rectificandum inveniens occultum lapidem, veram medicininam (V.i.t.r.i.o.l.u.m.) La tradizione esoterica ha mascherato questa super Potenza, in simboli e rappresentazioni sacre, lasciando così traccia di una scienza Sapienziale. Custodi della dottrina, raffigurazioni ed elementi simbolici, celano infatti un linguaggio ancestrale, comprensibile solo ad una nicchia molto ristretta di persone. Il potere del sacro femminino e la via per incarnarlo, sono state espresse in vario modo nel corso dei secoli, mantenendo però nel tempo un filo di continuità nelle illustrazioni. La conchiglia, ad esempio è uno dei simboli maggiormente usati dagli alchimisti e dagli artisti che sono appartenuti ad Ordini esoterici, impiegata per esprimere il potenziale della Dea, la cui manifestazione è rara come la creazione di una perla. Questo grafema, presente in vari edifici sacri e immagini artistiche, è divenuto il sigillo del Cammino di Santiago ed è espressione dello stesso percorso alchemico. Un rimando che esprime vari aspetti della trasmutazione come la perfezione, la divina proporzione e la Vulva Sacra. Un altro elemento simbolico di fondamentale importanza che nei secoli ha identificato il Sacro Femminino, è l'Ape Regina. Molte icone che rappresentavano la Potenza della Madre Divina, sono infatti state sostituite dalla raffigurazione simbolica di questo prezioso insetto, dal quale dipende l'intera vita del nostro pianeta. Sebbene questi due grafemi siano un chiaro rimando alla Dea e al percorso di “cottura e levigazione del vile metallo in oro puro” e dunque della trasmutazione da esseri bestiali in esseri umani e divini, il simbolo per eccellenza che rappresenta il Femminino è la mandorla o vesica piscis. Impiegato dagli esoteristi per indicare l'insegnamento iniziatico che il Cristo e la Maddalena hanno trasmesso, il simbolo della vesica piscis identifica la Sacra Vulva che contiene la Grande Dea. “E' infatti l'organo genitale femminile che possiede la chiave di accesso ai mondi supremi e divini e che consente alla coppia sacra di sviluppare, nell'unione delle polarità complementari, il potere del Sacro Femminino che risiede nella vagina e nelle gonadi della donna, attraverso la quale l'essere umano, può risvegliare la Regina, la propria Madre Devi Shakti Kundalini. L'intero processo di trasmutazione è un gioco di polarità e secrezioni ormonali, attraverso le quali si destano le sette Serpenti piumate, giacenti nel Sacro Osso. Sette sorelle indicate dalla tradizione come le sette virtù che alimentano il campo elettromagnetico dell'individuo praticante e conducono al Re, il Divino e Reale Sé, nutrendo i sette punti cardine del corpo eterico: i chakra, attraverso i quali scorre l'energia pranica o solare. Una volta risvegliata l'energia Kundalini col sacro fuoco, essa percorre la colonna vertebrale, attraversando un canale, la Sushumna, sito a ridosso della stessa, la quale partendo dall'Osso Sacro, passa per la nuca, fino a raggiungere il centro del cranio o corona, il Keter, dove il divino serpente si posiziona, tracciando l'uroboros, attivando in questo modo la Ghiandola Pineale. Un segreto rappresentato dall'iconografia classica nelle figure di Angeli e Santi, precisamente nella loro aureola. Ciò che accade nel corpo eterico, è interconnesso a quanto accade nel corpo fisico, in cui si verifica il medesimo procedimento. L'apparato sessuale è connesso in maniera diretta con il cervello. L'apparato neuronale infatti riceve lo stimolo dell'eccitazione, alimentano il fuoco. Si innesca in questo modo, un meccanismo a catena, grazie al quale le ghiandole endocrine, mandano impulsi agli emisferi cerebrali e secernono ormoni, i quali durante e dopo il rapporto sessuale, vengono prodotti dall'organismo, alimentando il midollo spinale che veicola i contenuti dal Sacro Osso alla Ghiandola Pineale, irradiando l'intero sistema umano che si formatta sul sistema solare. L'unione dei due Dei, Sole (Pineale) e Luna-Venere (Vesica), polarità maschile e femminile, dalla quale nasce il bambino interiore o Cristo Cosmico, si pone in essere per mezzo della controparte opposta. Perché si inneschi la scintilla che manifesta l'energia cosmica, l'uomo necessita infatti della donna e la donna dell'uomo, ma solo dopo essere a loro volta completi in sé stessi, dopo aver relazionato i due opposti interni all'individuo uomo o donna. Un gioco a scacchi fatto da incastri che determinano l'attivazione del centrum in trigono centri, nascosto nel cuore, dove dimora il Reale Sé. Il fallo maschile è la spada, l'elemento di stimolo della Vesica Piscis, come la vulva è la coppa, calice della salvezza. L'unione dei due opposti complementari, mediante l'atto sessuale, rappresenta la via di uscita e di entrata in Eden, il Paradiso Terrestre, ovvero lo stadio umano antecedente la caduta, il ripristino del genoma e della riattivazione dei suoi divini contenuti. Tutto ciò che esiste nel cosmo, è posto in essere per mezzo di due polarità, le quali caratterizzano ogni organismo in cui si sviluppa un dualismo unitario sin dalla conformazione prima, la cellula. Ogni Sole ha il suo satellite, così come ogni atomo che ha un suo nucleo e le sue orbitanti; polarità positive e negative che consentono alla materia stessa di esistere come manifesta. La Grande Madre è ispiratrice di ogni vero iniziato alla Sacra Legge, Ella esprime la Sophia (la Sapienza), attraverso Colei (Isha) che sacrifica se stessa e che nell'Amore diviene calice e custode, Coppa Sacra. E' bene tenere presente che tutto il sentiero iniziatico è caratterizzato da un “atto di fede e devozione assoluta” a Dio Padre-Madre e di Volontà di recuperare la connessione al Reale Sé. L'energia della Madre, o Kundalini, è la “forza forte”, per mezzo della quale l'energia sale e ridiscende moltiplicata delle forze del Cielo e della Terra, elemento fondamentale perché avvenga il capovolgimento del campo elettromagnetico dell'iniziato che svolge l'intero operato “assistito” dalla Madre Divina. Quando Ella si risveglia con “il bacio del vero Amore”, metafora che indica un sentimento autentico e incondizionato tra le parti, il flusso energetico della Divina Kundalini, attraversa la colonna vertebrale come un fulmine che carica il campo elettromagnetico del praticante scelto dalla Grande Madre come proprio servitore, rilasciando una scossa di ampissimo voltaggio che attraversa l'intero sistema neuronale, cardiovascolare e linfatico, capovolgendo le polarità dei due opposti (pineale - vesica) in cui il Nous risorge. Indicata come Venere o Stella del Mattino, è la Madre che spinge il Matto, Arcano Zero del Tarot, il quale identifica il “portatore del Cristo o Camminatore” (Orione-Osiride) ad intraprendere il sentiero di conoscimento di se stesso, di scoperta del proprio infinito potenziale, nascosto nel libro dei libri, il codice genetico, in cui è inscritto il Codice Aureo. Per compiere la grande Opera, Regina e Re, femminile e maschile devono cooperare, costruendo e fecondando l'uovo cosmico, da cui rinasce l'Androgino primordiale, connesso al Sole. Il Cammino alchemico, in cui la Coppia Sacra si sperimenta, permette il recupero della forma prima dell'energia; è un percorso di “metamorfosi inversa” che riconquista la conformazione atomica originale, riportando il suo stadio, al momento che precede il collasso della materia, ripristinando nel sistema umano, uno stato fisico e metafisico differente, mutandone la massa da solida a multidimensionale, da mortale a immortale, trasmutando l'individuo da figlio dell'uomo a Figlio di Dio, un Cristo che diviene uno col Cristo Cosmico, col Padre e con lo Spirito. “ Liberamente tratto da “Le Chiavi del Tempo. Il Logos del sincronismo cosmico”