- Claudia Pellegrino
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- 30/12/2023
L''influenza del tempo nei ritmi circadiani
Il DNA ha insito in sé il suo linguaggio ed è lo stesso che compone l'intero Creato. Tale idioma è sepolto nella Coscienza umana la quale conserva, nel proprio intimo, la totale memoria. Una lingua che è rimasta inscritta nei geni, di cui l'essere umano è ignaro, seppure sia da essa che dipende la vita. Allo stato attuale il codice genetico è inibito nel suo potenziale e sviluppa solo elementi comuni a quanto richiesto dal sistema globale che consideriamo realtà. Del genoma si evolvono infatti principalmente le caratteristiche somatiche, psichiche e caratteriali; l'intero contenuto restante viene invece tralasciato poiché inadatto al loop relativo e al suo intervallo mortale. Il Tempo Ciclico influenza le cellule, adeguandole al proprio stato di metamorfosi che prevede nascita, crescita e fine. Più l'individuo è assoggettato al ritmo lineare, più esso scorre inesorabile, manifestando eventi che la persona vive a ripetizione. In questa tipologia di lasso, la durata temporale è condizionata dalla rapidità con cui svolgiamo l'esperienza, pertanto più siamo costretti dalle abitudini giornaliere ad orari pressanti, più acceleriamo la nostra stessa vita, fino a condurla rapidamente alla morte. In sintesi, maggiore è la velocità più il Tempo accelera. Le cellule, informate e stressate dalla cadenza, poiché riconoscono nel flusso relativo la lingua archetipica, la emulano, adeguando il proprio organismo alla comunicazione ricevuta. Di conseguenza invertono la naturale condizione di auto rigenerazione ed eternità, divenendo mortali. Il Tempo, sia esso Assoluto o Ciclico che ne abbiamo o meno contezza, influenza con il proprio scandire la vita di ogni creatura terrestre, soprattutto dell'essere umano. Una dimostrazione oggettiva di tale ascendente è data proprio dal fatto che esso regola i cicli circadiani dell'individuo. Questi speciali ritmi “inerenti il giorno”, sono basilari per la qualità della vita stessa e vengono regolamentati in sincrono alla scansione temporale esterna e agli input che la stessa trasmette. E' stato difatti comprovato che il corpo umano sviluppa nel sangue, a seconda delle fasce orarie, una particolare proteina (chiamata Per) la quale, insieme all'ormone della melatonina, modifica e regola le cadenze fisiologiche e biologiche umane, suggestionando le alternanze veglia-sonno, la successione di secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche secrete dall'organismo, il ciclo di variazione della temperatura corporea e di altri parametri legati al sistema circolatorio. Varie ricerche inerenti l'argomento hanno dimostrato che i ritmi circadiani vengono originati nelle proto-cellule ed hanno lo scopo di proteggere la replicazione del DNA dalle radiazioni del Sole sviluppate durante il giorno; una tesi avallata dal fatto che la duplicazione del codice genetico avviene la notte. Anche se, a mio avviso, esiste un'ulteriore spiegazione. E' in effetti logico pensare che tali cicli servano a regolamentare ed equilibrare il lavoro diurno e notturno del sistema umano che assorbe ed accumula energia solare durante la giornata, per poterla poi distribuire ed impiegare, ad esempio nella ripetizione genetica, nella nottata. Lo stesso accade per qualsiasi essere vivente e per lo stesso pianeta. Essi, come detto, dipendono dal Sistema Circadiano Endogeno il quale è strutturato a modo di un complesso orologio interno, stimolato dall'esterno. Tale agglomerato cellulare funge da sveglia interiore, sincronizzata con il flusso naturale e si attiva grazie agli stimoli tipo la luce solare, la temperatura ambientale, la condizione meteorologica e anche agli impulsi di natura sociale, ossia gli eventi ripetuti nella stessa fascia oraria come il pranzo, la cena o l'impegno lavorativo/scolastico e soprattutto mediante la scansione del lasso temporale. Perimenti della luce, riscontrata dagli studi precedenti come causa primaria di condizionamento e modifica dei ritmi circadiani, secondo la presente teoria è di fatto basilare per la loro influenza anche lo scandire del tempo. In assenza di questi stimoli esterni sincronizzatori (a dimostrarlo gli esperimenti condotti in assenza di luminescenza, dentro grotte o strutture appositamente costruite) essi rimangono presenti ma variano il proprio schema; in questo caso le cadenze quotidiane si assestano su valori diversi dalle 24 ore; per esempio il ciclo veglia-sonno tende ad estendersi fino a 36 ore, mentre il ciclo di variazione della temperatura corporea diventa di circa 25 ore . Questi ritmi non solo determinano i modelli di sonno-veglia di tutti gli esseri viventi, ma risultano collegate ad essi anche parti dell'attività cerebrale, della produzione di ormoni e proteine, della rigenerazione cellulare e di altre attività biologiche dell'organismo. Sono inoltre fondamentali per la crescita di ossa e muscoli. A conferma resta il fatto ormai dimostrato che lo sviluppo nei bambini avviene durante le ore notturne. Se l'essere umano si isolasse in luoghi sotterranei, privi di luce e senza stimoli, sarebbe possibile notare che il ciclo circadiano sonno-veglia si allunga progressivamente, così come si rileverebbe una variazione nella vita delle cellule e una mutazione nella percezione dello scorrere temporale. Un'affermazione già dimostrata in parte dalle precedenti ricerche condotte dai ricercatori Jeffrey C. Hall, Michael Rosbash e Michael W. Young che hanno ricevuto il Premio Nobel per la medicina 2017, per aver presentato le proprie scoperte sui meccanismi molecolari che controllano i ritmi circadiani. Al loro operato si aggiunge il presente lavoro, svolto per dimostrare la strettissima correlazione tra il lasso temporale e tali ritmi che mutano in base alla tipologia di tempo a cui siamo soggetti, applicando una radicale trasformazione alle cellule e a tutte le funzioni dell'organismo. Secondo quanto sostenuto fin ora risulta dunque fondamentale, come regolatore dell'orologio interno e di tutto ciò che ad esso è correlato (cicli veglia-sonno, vivacità delle cellule, secrezioni di ghiandole ecc), tanto il ruolo della luce solare quanto appare essenziale la scansione temporale; due elementi che “informano” l'individuo, determinandone i cicli biologici e fisiologici. L''orologio circadiano' è collocato nel nucleo soprachiasmatico (SCN), situato nell'Ipotalamo il quale riceve i dati esterni, attraverso gli occhi, grazie alle cellule gangliari retinali che sono fotosensibili. Queste particelle, assorbono le nozioni relative alla durata del giorno e alla sua scansione, principalmente attraverso la retina, le interpretano e le inviano alla Ghiandola Pineale, la quale secerne melatonina in risposta allo stimolo. Il picco di secrezione di tale ormone si raggiunge durante la notte a differenza dell'accumulo di energia che si verifica nello scorrere del giorno, la quale viene poi distribuita nelle ore notturne a seconda delle funzioni in cui deve essere impiegata (come ad esempio la crescita o la replicazione del DNA). La produzione di melatonina è elemento essenziale per lo svolgimento di varie attività dell'organismo. Un aspetto principale che ne palesa l'importanza, è di certo il fatto che essa regolamenta lo stato di vitalità delle cellule, ovvero il tempo della loro vita e dunque della nostra, determinando in base alla quantità di prodotto secreto, lo stato di invecchiamento del corpo. Durante l'infanzia la sua produzione raggiunge il picco massimo, con circa 125 picogrammi (125 miliardesimi di grammo) al giorno. In seguito, la sua formazione diminuisce lentamente. Intorno ai 45 anni, un dato che può ovviamente cambiare a secondo dello stile di vita e dell'adeguamento dei ritmi circadiani ad altro schema temporale (come il tempo sincronico), si determina un crollo produttivo che porta man mano il soggetto ad invecchiare e a dimostrare fisicamente un collasso. Elemento che come preannunciato, varia drasticamente in base alla tipologia di lasso che l'individuo vive e al modus operandi, più o meno stressante e ciclico che l'essere umano conduce. Un dato che muta inoltre in base alle coordinate geomagnetiche in cui si risiede. Verso gli 80 anni il livello di melatonina presente nel corpo si dimezza rispetto a quando il soggetto è giovane ed ha circa 20 anni. Anche se, sebbene non esista un'unica causa che determini questo stato di fatto, potrebbe essere prodotta in eterno poiché la Ghiandola Pineale se ben sviluppata, può generarla in maniera illimitata. Se l'organismo è stressato, dorme poco e conduce una vita estremamente soggetta ad orari ed eventi ripetitivi, l'epifisi , soggetta ai cicli circadiani che dipendono dagli input esterni si atrofizza e rende quantità minime di melatonina, determinando in questo modo un acceleramento nell'invecchiamento.