- Claudia Pellegrino
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- 28/12/2023
I 3 fattori dell'Alchimia
Morte Mistica, Sacrificio e Sessualità Sacra: i tre fattori base della via alchemica Gesù disse: «l farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo volevano. Voi, però, siate astuti come serpenti e puri come colombe». Vangelo di Filippo Nascosta nei secoli, tramandata in segreto da generazioni in generazioni e gelosamente custodita come scienza occulta e impenetrabile, accessibile solo a pochissimi eletti alla Legge Sacra e ai dogmi della creazione, l’Alchimia («al-kīmiyā», arte di forgiare la pietra), è l’Arte Regale; un’arte Divina, segreta, ostica e inaccessibile, nella quale si conservano gli insegnamenti Sapienziali per scolpire la pietra filosofale, chiavi della Vera Medicina. E’ la dottrina esoterica custode dei magisteri mistici per edificare la Magna Opera ed attingere ai sacri insegnamenti di Dio-Dea e della naturalezza. Ministero ermetico ed esoterico, questa scuola di pensiero ha dato i natali alle attuali discipline scientifiche; i suoi insegnamenti hanno attraversato millenni di storia umana, dei quali è rimasta prova nei tempi e nei luoghi, segnati da chi ha voluto lasciare traccia del cammino ai suoi successori. L’Arte Magna è la madre della Tradizione Sacra, l’insegnamento di cui furono Massimi Iniziati Yehoshua e Maria Maddalena, Grandiosi Maestri alchimisti della storia, che hanno in–segnato e trasmesso il regale vademum iniziatico per scolpire la pietra ed edificare il Tempio: il Corpo di Gloria o Merkaba. Un Magistero Sacro che racchiude il Corpus della Sapienza che, dalla sommersa Atlantide, si è trasferita in Anatolia ha attraversato l’Egitto ed è giunta a Gerusalemme, la città santa un tempo destinata ad essere la Sion terrestre. È la Tradizione di cui furono custodi ancora prima della coppia sacra del Cristo e della Maddalena, il Re Salomone e la Regina di Saba, loro antenati, discendenza Davidica, eredi del “sangue divino” e dell’insegnamento per compiere la Grande Opera, al fine di produrre l’«amrita», il nettare degli Dei e mutare sé stessi in esseri immortali, ripristinando la materia nel suo stadio adamantino, precedente la caduta.